In questo blog vengono derivate alcune equazioni fondamentali della meccanica classica che sono anche alla base del metodo della simulazione di Dinamica Molecolare.
Equazioni di Lagrange
La forza agente su una particella di massa
nella posizione
è data dall’equazione di Newton:
avente componenti
che in forma vettoriale si esprime come
con e, quindi,
Consideriamo di trattare solo forze conservative, ovvero forze il cui lavoro totale effettuato lungo un percorso chiuso è uguale a zero. Per tali vale la relazione:
dove è l’energia potenziale del sistema e
il laplaciano definito come:
L’energia cinetica, della particella è una funzione delle tre derivate rispetto al tempo:
ovvero,
che in notazione vettoriale si puo’ esprimere anche in questo modo:
L’energia cinetica totale di un sistema di particelle é uguale a
modifichiamo le equazioni di Newton applicando quelle dell’energia cinetica appena derivate
Quindi:
Usando la relazione (3) per il secondo membro dell’equazioni di Newton otteniamo per ogni particella:
Per semplificare le precedenti espressioni introduciamo una nuova funzione chiamata Lagrangiana:
Usando è facile verificare che per ogni coordinata valgono le seguenti relazioni:
che danno
Pertanto abbiamo tre equazioni di Lagrange per particella o una per coordinata. L’equazioni di Lagrange non dipendono dal sistema di coordinate scelto, possiamo pertanto generalizzale le precedenti espressioni in sistema di coordinate qualunque introducendo le coordinate generalizzate
In questo nuovo sistema le equazioni di Lagrange sono invarianti e per ogni possiamo scrivere l’equazione:
Un esempio di applicazione dell’equazioni di Lagrange
L’energia cinetica del sistema è uguale a
inoltre valgono anche le seguenti relazioni:
in queste ultime equazioni abbiamo usato la relazione Le derivate dell’energia potenziale rispetto alle coordinate generalizzate si possono scrivere come segue
o in notazione vettoriale:
poichè
applicando queste equazioni al sistema di riferimento dato nell’esempio otteniamo:
In cui e
sono le componenti di
secondo le direzioni
e
rispettivamente. Le equazioni di Lagrange per questo sistema si possono quindi scrivere come:
o più esplicitamente come
in cui:
la forza centrifuga o accelerazione centripeta (a seconda del segno).
il momento d’inerzia.
la torsione.
la Forza di Coriolis.
il momento angolare
.
Pertanto possiamo anche scrivere
Se il valore della torsione è zero allora è costante e quindi il momento angolare del sistema si conserva.
Le equazioni di Hamilton
William Rowan Hamilton nel 1833 formulò un nuovo approccio alla meccanica classica gettando le basi a quella che poi sarebbe diventata la meccanica Hamiltoniana. Nelle equazioni di Hamilton, che hanno come punto di partenza quelle di Lagrange, i momenti coniugati, , definiti come
si sostituiscono alle velocità; . I momenti coniugati in coordinate cartesiani si riducono alla classica equazione dei momenti. Per esempio
La nuova funzione chiamata, , è pertanto definita come
Calcoliamo la forma differenziale della precedente espressione
poichè
oppure
per cui
Il differenziale totale di è uguale a
in tal modo dalla Equ. (18) and (19) risulta che ogni particella viene descritta dalle seguenti equazioni
pertanto in per un sistema a
particelle si avranno un totale di
equazioni di Hamilton.
Queste equazioni costituiscono un sistema di equazioni differenziali ordinarie accoppiate del ordine che sostituiscono le
equazioni differenziali del secondo ordine di Lagrange, con il vantaggio di una maggiore semplicità risolutiva.
Proprietà dell’ equazioni di Hamilton
Le equazioni di Hamilton non variano con il tempo se la Lagrangiana (e di conseguenza l’Hamiltoniano) non dipendono explicitamente dal tempo.
DIMOSTRAZIONE
L’Hamiltoniano è uguale all’energia totale del sistema (ovvero la somma dell’energia cinetica T e quella potenziale V) se le trasformazioni di coordinate non dipendono esplicitamente dal tempo.
In coordinate cartesiane l’Hamiltoniano è uguale a
Un esempio di applicazione dell’ equazioni di Hamilton
In questo esempio considereremo il modo di una particella sottoposta ad un campo di forze centrali, ovvero di forze che agiscono solo lungo il raggio vettore che unisce il centro del sistema di riferimento con la particella. In tal modo le forze sono descritte da un potenziale che dipende solo dalla distanza dal centro. Questo è un caso molto comune in natura, si pensi infatti alla forza di gravitazione o alla forza elettrostatica che attrae gli elettroni verso il nucleo atomico.
Conviene descrivere un sistema di questo tipo usando coordinate sferiche descritte nello schema che segue
La relazione tra le coordinate sferiche e quelle cartesiane è data dalle equazioni
Scriviamo la Lagrangiana del sistema per calcolare i movimenti associati
Le derivate delle componenti sono
sommando le espressioni precedenti otteniamo
possiamo quindi scrivere la Lagrangiana in coordinate polari come segue
e, quindi, i momenti associati possono essere calcolati come segue:
Possiamo quindi definire l’ Hamiltoniana del sistema come
L’equazioni di Hamilton si ottengono differenziando l’Hamiltoniana
Differenziando rispetto ai momenti si ottengono le equazioni equivalenti alle precedenti
Le equazioni del moto si semplificano notevolmente se vincoliamo il sistema a muoversi solo in un piano. In questo caso, il vettore velocità e il raggio vettore , definiscono (quando non sono co-lineari) un piano. In questo sistema le forze sul piano che agiscono sulla particella sono la forza centrifuga (che agisce lungo il raggio vettore) e quella centrifuga (che agisce lungo il vettore velocità). Scegliamo il piano definito da
, in tal modo le equazioni (3) diventano
e
essendo si ha che
ovvero
. Inoltre essendo
, si ottiene che
, dove
, il momento angolare, è una costante. Le equazioni (3) e (24) si semplificano in questo modo
Per ottenere la soluzione di questo sistema dobbiamo risolvere le equazioni radiale
Se la particella si muove entro un piccolo intervallo di valori di si può sviluppare
secondo la serie di Taylor:
se effettuiamo la sostituzione di variabile e
, possiamo scrivere
Sviluppiamo il termine intorno a
Sostituendo questa espressione nella equazione radiale (24) si ottiene
Se scegliamo i valori dei parametri in modo che
si ottiene la sequente equazione
indicando con il termine tra parentesi tonde nel secondo membro della precedente equazione, questa si semplifica nella equazione differenziale del second ordine
le cui soluzioni hanno la forma
dove e A,
sono costanti arbitrarie che dipendono dalle condizioni iniziali. Questa equazione rappresenta la soluzione del problema di una particella legata ad un centro di forza di potenziale
La soluzione è buona se le derivate di ordine più elevato del potenziale hanno valori trascurabili e s se il sistema ruota in modo relativamente lento.
Il teorema di Liouville
Si consideri il comportamento dinamico di un sistema in un intervallo di tempo
. Per osservare il sistema, dividiamo tale intervallo in
sottointervalli e per ognuno di essi rappresentiamo le variabili dinamiche del sistema nello spazio delle fasi
. Se l’intevallo di tempo
è stato scelto sufficientemente lungo, l’insieme dei punti così ottenuti sarà proporzionale alla distribuzione di probabilità
degli stati del sistema. L’ipotesi ergodica (
) della meccanica statistica stabilisce che l’osservazione della dinamica del sistema nel tempo è equivalente alla osservazione di un numero molto (possibilmente infinito) di repliche del sistema (sistema ergodico see Ich habe mir einmal erlaubt, die durch diese Formel ausgedrückte Zustandsvertheilung unter einer unendlichen Anzahl von Systemen, eine ergodische zu nennen. L. Boltzmann in Vorlesungen über Gastheorie.).
Più rigorosamente la afferma che all’istante
, la rappresentazione nello spazio delle fasi di stato di ognuno delle infinite repliche di
è identica a quella ottenibile studiando per un tempo infinito il sistema stesso. Il comportamento dinamico delle repliche del sistema
nel sistema delle fasi può essere descritto come quello di una gas in uno spazio a 2s dimensioni. Ad ogni istante la distribuzione di probabilità è sempre uguale così come risulta invariato il numero totale di particelle. Quest’ultima condizione viene descritta dalla cosiddetta equazione di continuità:
che nel caso stazionario diventa
ovvero nel caso di 2s dimensioni
poichè le coordinate si intendono come impulsi e coordinate generalizate mentre le velocità sono
e
, l’equazione precedente si può anche scrivere
ovvero sviluppando le derivate
sostituendo le relazioni di Hamilton
dove è l’Hamiltoniano del sistema in esame, si trova che
Ne deriva che il secondo termine della equazione (38) è nullo e quindi
Quest’ultima espressione mostra che il differenziale totale della distribuzione di probabilità e’ nullo, questo significa che la funzione è costante lungo le traiettorie dello spazio delle fasi del sistema (Teorema di Liouville). Questo teorema è vero per tempi molto lunghi e per sistemi isolati.