Nel giorno in cui iniziai a scrivere questo articolo ricorreva l’anniversario della prima esplorazione da parte dei cosmonauti americani Neil Armstrong, Michael Collins, Buzz Aldrin della nostra Luna. Anche se non ho una memoria diretta di questi eventi, le missioni delle progetto Apollo evocano in tutti noi una forte emozione rappresentando un momento unico ed epico nella storia della conquista dello spazio. Nessun altro uomo ha messo di nuovo piede sulla Luna dopo l’ultima missione (Apollo 17) nel 1972, per cui i recenti annunci della NASA di nuove esplorazioni umane del nostro satellite rende l’anniversario ancora più eccitante.
L’ immagine di copertina di questo articolo è stata creata da mio figlio Leonardo per una sua ricerca scolastica sulle missioni Apollo ed è un collage d’immagini ottenute usando i programmi Google Earth e Sketchup. Nella figura si confrontano le dimensioni del razzo Saturno V con quelle della meravigliosa cattedrale di Lincoln in Gran Bretagna per dare un’idea dell’enorme grandezza del vettore spaziale. Il pensiero che l’uomo sia riuscito nel giro pochissimi anni in uno sforzo tecnologico e scientifico immenso a costruire questa cattedrale volante della tecnologia mi ha suscitato una forte curiosità a cui non ho saputo trattenermi e ho così iniziato a spiluccare la miriade di documenti disponibili sul sito della NASA sul programma Apollo nella ricerca di qualche aspetto interessante e curioso di questa impresa tecnologica senza eguali.
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